In ricordo del Sostituto Commissario Roberto Mancini: Un eroe moderno.

“Terra dei Fuochi” e “Spirito di Servizio”. Queste due semplici espressioni riassumono il lascito che questo grande uomo ci ha lasciato.

30 aprile del 2014.
8 anni sono passati dalla morte del Sostituto Commissario Roberto Mancini.
Quel giorno ci lasciò il “poliziotto” che scoperchiò, con le sue indagini, quello che si è rivelato un autentico disastro ambientale e sociale tristemente noto con il termine “Terra dei Fuochi“; una delle pagine più nere del nostro Paese: lo smaltimento ed interramento illecito dei rifiuti tossici che la Camorra ha gestito in Campania.
Fu, infatti, tra i primi ad indagare sulle ecomafie, le organizzazioni criminali che gestivano, e tuttora gestiscono, i fiorenti traffici illeciti di rifiuti tossici, le cui ramificazioni hanno valicato i confini della Campania e che oggi riguardano l’Italia intera. La sua dedizione al servizio lo ha condotto ad eseguire continui accertamenti ed ispezioni in zone altamente contaminate (perlopiù in discariche abusive) facendogli contrarre un linfoma clinicamente riconducibile all’esposizione a questi rifiuti tossici.

Per il suo impegno, per lo spirito di servizio che lo ha contraddistinto, per la sua indiscussa professionalità e per il suo sacrificio é stato insignito della Medaglia d’Oro al valor civile: “Per l’essersi prodigato, nell’ambito della lotta alle ecomafie, con straordinario senso del dovere ed eccezionale professionalità nell’attività investigativa per l’individuazione, nel territorio campano, di siti inquinati da rifiuti tossici illecitamente smaltiti. L’abnegazione e l’incessante impegno profuso, per molti anni, nello svolgimento delle indagini gli causavano una grave patologia che ne determinava prematuramente la morte. Mirabile esempio di spirito di servizio e di elette virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio.

La Gadit, Sezione Valle del Tevere, ha avuto il privilegio di ascoltare la testimonianza del dott. Alessandro Magno, oggi Ispettore della questura di Roma, uno degli uomini che componevano la squadra di Roberto Mancini.
Durante una lezione, l’ispettore ci ha raccontato la sua esperienza di quegli anni di indagini, le sue parole ci hanno trasmesso le emozioni che ha provato, le foto che ha mostrato ci hanno fatto rendere conto di questa triste realtà .

Facciamo nostro il pensiero dell’Ispettore Magno: “Quella della Terra dei Fuochi è una storia che va raccontata con calore umano. Non credete alla solita storia che vogliono mostrarvi, quando sarete a casa, spiegate a parenti, ad amici. Fate sì che il sacrificio del Commissario Mancini e dei nostri colleghi non vada mai perduto“.

Da parte di tutti noi un sentito e commosso Grazie.

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